Affitto, tutte queste persone a breve dovranno pagare 67€: ecco perché

Recedere da un contratto di affitto è sempre possibile ma una delle due parti dovrà versare 67 € per il pagamento dell’imposta di registro.

Una volta stipulato un contratto d’affitto, a prescindere dalla sua durata, entrambe le parti coinvolte hanno il diritto di recedere dal contratto in un qualsiasi momento. Una delle due parti però, e nello specifico il padrone di casa, ha la responsabilità legale di comunicare la sua disdetta e di corrispondere una somma per l’imposta di registro.

Chi paga per interrompere il contratto di affitto
Chi paga per interrompere il contratto di affitto? – (Thefrontpage.it)

Anche se ad effettuare ufficialmente il pagamento è sempre il pagatore, l’onere economico della stessa non ricade sempre su di lui. Al contrario, a dover pagare l’imposta di registro è la persona che ha disdetto il contratto. Nella maggior parte dei casi si tratta dell’affittuario, che per suoi problemi e necessità personali ha bisogno di cambiare casa, ma è anche possibile che sia il padrone di casa a interrompere prima il contratto con il locatario perché, magari, ha necessità di tornare in possesso della casa.

Se l’inquilino può avere qualsiasi motivazione per voler andar via, la legge impone dei termini molto più precisi al locatore, il quale potrà allontanare l’inquilino prima della scadenza del contratto solo in determinati casi, cioè se ha necessità di abitare lui stesso nella casa di sua proprietà oppure se detta casa serve a uno dei suoi figli o uno dei suoi parenti entro il secondo grado.

Chi deve pagare l’imposta di registro e chi no?

Al momento della recessione del contratto si ha una finestra temporale di 30 giorni all’interno della quale se ne deve fare comunicare all’Agenzia delle Entrate pagando anche 67 Euro di imposta di registro.

Chi paga per interrompere il contratto di affitto
Prima di traslocare bisogna chiudere il contratto d’affitto -(Thefrontpage.it)

Se è l’inquilino a voler interrompere il contratto l’inquilino e il proprietario si metteranno d’accordo sulle modalità in cui l’inquilino corrisponderà i 67 Euro al proprietario come rimborso delle spese amministrative per la cancellazione dl contratto.

Se non è importante quando il padrone di casa riceve il rimborso, è invece fondamentale il momento in cui il pagamento dell’imposta viene effettuato all’Agenzia delle Entrate: dev’essere sempre effettuato entro 30 giorni.

L’imposta può essere pagata tramite richiesta di addebito su conto corrente oppure compilando un modello F24 Elementi Identificativi, avendo cura di inserire come 1503 come codice tributo. C’è però un caso specifico in cui l’imposta di registro non deve essere pagata, cioè quando l’affitto è avvenuto in regime di cedolare secca. Se all’interno della casa abitano più inquilini, per evitare il pagamento è necessario che tutti abbiano adottato questo regime.

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