L’infarto è l’apice di una serie di sintomi silenziosi che indicano che qualcosa nel nostro cuore non va, ecco come riconoscerli.
Quando immaginiamo un attacco di cuore, spesso pensiamo a scene cinematografiche di persone che si aggrappano al petto, sussultano dal dolore e cadono a terra. Ma c’è molto di più dietro. I cardiologi avvertono che esistono sintomi “silenziosi” di infarto che non dovrebbero mai essere ignorati, poiché la loro presenza potrebbe essere la chiave per intervenire prima che l’evento si trasformi in una tragedia irreparabile.
Il dottor Robert Greenfield, cardiologo del MemorialCare Heart & Vascular Institute in California, spiega che gli attacchi cardiaci silenziosi sono caratterizzati da danni cardiaci che non si manifestano all’inizio. Se ne prende coscienza solo dopo l’infarto.
Mentre il dottor Olujimi Ajijola, cardiologo del Ronald Reagan UCLA Medical Center, spiega che i fattori di rischio per gli attacchi cardiaci convenzionali si applicano anche agli attacchi cardiaci silenziosi. L’ipertensione, il colesterolo alto, il diabete, il fumo, l’alto livello di stress, l’uso di sostanze illecite e una forte storia familiare di attacchi cardiaci aumentano il rischio di questo tipo di evento.
In particolare, i pazienti diabetici sono considerati più vulnerabili a causa della degenerazione dei nervi autonomici del cuore. Ed anche le donne sono maggiormente a rischio, poiché i sintomi atipici per gli attacchi cardiaci, come dolore addominale, fastidio alla mascella o malessere generale, possono essere fraintesi o trascurati.
Quali sono i segnali silenziosi da non trascurare
Andiamo quindi ad esaminare quali sono i segnali silenziosi che possono segnalare problemi al cuore e da non trascurare al fine di non avere un infarto. Prima di tutto la mancanza di respiro improvvisa. Il sistema cardiovascolare è strettamente legato al sistema respiratorio.
Una mancanza improvvisa di respiro, che può manifestarsi anche solo camminando attraverso una stanza, potrebbe essere un segnale di stress sul cuore. Poi abbiamo palpitazioni e cambiamenti nel battito cardiaco. Un cuore sotto pressione cercherà di correggere la situazione aumentando il ritmo cardiaco. Questo può causare palpiti e cambiamenti nel modo in cui il cuore batte, portando a sintomi di aritmia.
Ed ancora debolezza e stanchezza. Il cuore, focalizzato sulla risoluzione dei problemi, può dirottare risorse dai muscoli alle estremità, causando una sensazione di debolezza e pesantezza. Alcune persone possono avere difficoltà a rimanere in piedi o camminare durante un attacco silenzioso. Poi abbiamo nausea e indigestione. In risposta a un attacco, il cuore può ridurre il flusso sanguigno al sistema digestivo, portando a nausea, indigestione e crampi addominali.
Questi sintomi possono essere confusi con il bruciore di stomaco. Anche confusione e difficoltà di concentrazione possono essere dei sintomi silenziosi. Problemi di circolazione durante un attacco possono impedire al sangue ricco di ossigeno di raggiungere efficacemente il cervello, causando confusione, stordimento o difficoltà di concentrazione. E infine, un senso generale di malessere.
Come ridurre il rischio di infarto
Insomma, coloro che hanno una storia familiare di attacchi cardiaci dovrebbero discutere con il loro medico e adottare uno stile di vita più sano. Alcune misure preventive da prendere sono: misurare la pressione sanguigna, monitorare i livelli di colesterolo e adottare abitudini salutari. Si deve condurre una vita sana con una dieta ricca di frutta e verdura, l’esercizio regolare, la gestione dello stress, un sonno sufficiente. Fare questo può contribuire a ridurre il rischio di attacchi cardiaci silenziosi.
Il dottor Greenfield enfatizza l’effetto positivo di concentrarsi sulla salute del cuore. Migliorare la salute cardiovascolare può portare a una migliore qualità della vita in generale. La consapevolezza dei sintomi “silenziosi” può fare la differenza nel riconoscere precocemente un potenziale attacco di cuore e nell’adottare misure preventive per preservare la salute del cuore. In definitiva, investire nella salute del cuore significa investire nel benessere complessivo.
