Tra pochi giorni i minori di 18 anni non potranno più entrare in questi siti: la lista

A breve i minori di 18 anni non potranno accedere ad alcuni siti perché ritenuti non consoni alla loro età e potenzialmente “pericolosi”. Ecco di quali si tratta.

L’età in cui ci si avvicina alle nuove tecnologie si è abbassata drasticamente, al punto tale che non è così insolito imbattersi in un bambino in età da asilo che si ritrova ad avere tra le mani uno smartphone o un tablet. Anzi, spesso si ritrovano ad essere quasi più bravi dei genitori nell’utilizzo di questi dispositivi, riuscendo a carpire alcuni “trucchi” che possono facilitarne l’utilizzo, ma che possono essere pressoché sconosciuti agli adulti.

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Attenzione ai siti che si decide di visitare – Thefrontpage.it

Questo può essere un aiuto che può rivelarsi ideale nello studio, ma è allo stesso tempo importante verificare quando accedono a Internet quali siano i siti che possono visitare. Il rischio che possano incorrere in portali tutt’altro che adatti anche solo a un’adolescente è più che concreto, non può che essere normale per mamme e papà essere preoccupati.

Siti vietati ai minori di 18 anni: cosa sta per accadere

Non è ovviamente possibile per nessun genitore poter controllare 24 ore su 24 il proprio figlio. Ci sono delle azioni che tende a compiere in maniera autonoma, ma che possono essere pericolose, anche se non ne è consapevole del tutto. La maggior parte dei minori di 18 anni usa infatti smartphone e computer ogni giorno, per motivi di studio e non solo, proprio per questo può incorrere facilmente in siti di ogni genere, alcuni dei quali però sarebbe bene stiano lontano dalla sua vista.

In alcuni casi questa azione viene fatta appositamente anche solo per sfidare una raccomandazione fatta da mamma e papà, in altri casi, invece, può bastare un link o una pubblicità presente nel portale di interesse per averne accesso. Il problema non riguarda però solamente le immagini o i video non ritenuti adatti a un bambino o ragazzino, ma anche l’eventualità che possa entrare in contatto con alcuni malintenzionati. Alcuni addirittura si fingono coetanei ma non lo sono per approfittare della loro ingenuità e buona fede.

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++ Si è abbassata l’età in cui i bambini navigano sul web – Thefrontpage.it

Ora però il Garante delle Comunicazioni (Agcom) ha deciso di intervenire attraverso una delibera, che impedirà ai minorenni di visionare alcuni specifici contenuti. Chi proverà anche solo a digitare l’indirizzo non riuscirà ad entrare in questi siti. Il riferimento riguarda: siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati, quelli che promuovono violenza o lesioni personali (sono comprese le lesioni auto-inflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita).

E ancora, i siti che forniscono strumenti e modalità che rendono irrintracciabile l’attività online oltre a quelli che “promuovono o che offrono metodi, mezzi di istruzione o altre risorse per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o essere soprannaturali” e quelli che promuovono pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche.

Il parental control è davvero efficace?

Il divieto per l’accesso ad alcune categorie di siti per i minori di 18 anni scatterà a breve, dal 21 novembre, e riguarderà in automatico chi è intestatario di una SIM card. La platea coinvolta potrebbe quindi essere numerosa, secondo alcune stime solo nella fascia tra i 6 e i 17 anni si parla di oltre sette milioni di persone. Addirittura più della metà (58,4%) dei bambini tra i 6 e i 10 anni ha uno smartphone.

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I piccoli sanno usare benissimo uno smartphone – Thefrontpage.it

Fino ad ora la maggior parte dei genitori avevano provato a tutelarsi dalla possibilità che i figlio visionassero contenuti a loro non adatto attraverso uno strumento specifico, il parental control. Questo permetteva loro di ricevere un avviso, solitamente via email, su eventuali app scaricate, in modo tale da poter intervenire tempestivamente. Gli effetti non sono stati però sempre efficaci, soprattutto perché alcuni adulti finivano per dimenticarsi di attivare il software o anche solo di controllare. Alcuni operatori telefonici inoltre mettevano a disposizione questa opzione solo a pagamento, spingendo così molti a desistere in partenza.

Ora, invece, dovranno aderire tutte le compagnie telefoniche e garantire questa opportunità senza alcun costo a carico. Se invece la SIM card dovesse essere intestata a un genitore, si potrà procedere in modo alternativo: si potrà scegliere se ricevere un pin che lo atttivi, utilizzare lo Spid, ricevere un codice (otp) sul proprio smartphone o collegarsi con il sito web della compagnia telefonica e seguire la procedura.

Chi volesse sfruttare questa iniziativa anche per i figli maggiori di 18 anni, sulle linee mobili e fisse, potrà farlo su richiesta.

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