Dimissioni con preavviso: come si calcolano i giorni e quali sono le conseguenze se non viene rispettato

Dare le dimissioni comporta la necessità nella maggior parte dei casi un periodo di preavviso. Rispettarlo è fondamentale se non si vogliono perdere soldi.

La decisione di lasciare un posto di lavoro raramente viene presa a cuor leggero, a maggior ragione in un periodo come quello attuale in cui può essere davvero difficile trovarne un altro. Proprio per questo ella maggior parte dei casi si fa questa scelta per due motivi: c’è un’altra azienda pronta ad assumerci o, in alternativa, le condizioni sono diventate ormai insostenibili, come accade a chi subisce mobbing.

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Dare le dimissioni dal lavoro rappresenta un passo importante, ma occhio al mancato preavviso – Thefrontpage.it

Nella maggior parte dei casi, però, una volta comunicata l’intenzione di dare le dimissioni a un capo è necessario rispettare un tempo di preavviso. In questo periodo, che può variare da caso a caso, si continuerà a prestare servizio e si sarà regolarmente pagati. Non farlo può comportare conseguenze davvero spiacevoli.

Dimissioni con preavviso: calcolarlo bene è fondamentale

Comunicare le dimissioni da un posto di lavoro può dare un senso di liberazione, sia se si fa questa scelta perché si è convinti di avere trovato un impiego migliore, sia se non ci si trova più bene in quell’azienda. Nella maggior parte dei casi si deve però stringere i denti e continuare a prestare servizio ancora per un periodo più o meno breve, definito preavviso.

Questa fase è stata introdotta per tutelare il datore di lavoro, che ha la necessità di trovare una persona che sostituirà il dimissionario. Se questa si trova già nella società, potrebbe essere chi lascerà a fare un periodo di affiancamento in modo tale da facilitare il passaggio di consegne. L’unico caso in cui questo non deve essere rispettato è quello delle dimissioni per giusta causa o in caso di licenziamento disciplinare. Anche in questa fase, infatti, si percepirà normale stipendio.

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A volte dare le dimissioni dal lavoro può essere un sollievo – Thefrontpage.it

Sulla base di quanto stabilito dal 12 marzo 2016, con il Jobs Act, le dimissioni vanno comunicate esclusivamente in via telematica, con l’unica eccezione rappresentata dai lavoratori con figli minori di tre anni. In quest’ultimo caso sarà necessario presentare una lettera al datore di lavoro, che dovrò poi essere approvata dall’Ispettorato Territoriale di Lavoro.

Il numero dei giorni di preavviso non è uguale per tutti. I fattori che devono essere presi in considerazione sono: tipo di contratto, livello di inquadramento, anzianità di servizio e qualifica. La regola è in genere questa, anche se per togliersi ogni dubbio è bene consultare il Contratto Nazionale della categoria a cui si appartiene:

  • contratto full time e massimo 5 nni di anzianità: 8 giorni di calendario;
  • contratto full time e più di 5 anni di anzianità: 15 giorni di calendario;
  • contratto part time e massimo 2 anni di anzianità: 4 giorni di calendario;
  • contratto part time e più di 2 anni di anzianità: 8 giorni di calendario.

Le conseguenze per chi non lo rispetta

Il tempo di preavviso decorre nella maggior parte dei Ccnl dal 1° o dal 16° giorno del mese, è anche per questo che sarebbe bene calcolare quando presentare le dimissioni. In caso contrario, il calcolo sulla decorrenza parte nel momento di decorrenza più vicino. Basti fare un esempio per rendere tutto più chiaro: se la comunicazione viene inviata il 18 maggio, si partirà a calcolare il preavviso dal 1° giugno.

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Ecco i giorni reali da dare per le dimissioni – thefrontpage.it

Nell’arco di tutto il preavviso si deve lavorare. Non vengono quindi conteggiati giorni in cui si è assenti per malattia, ferie, maternità, infortunio o congedi.

Rispettarlo risulta essere fondamentale, in caso contrario il datore di lavoro ha diritto a chiedere un’indennità per mancato preavviso. Questa vale tenendo presenti le retribuzioni che sarebbero spettate per il periodo non lavorato, sulla base di quanto stabilito nell’articolo 2118 del Codice Civile.

Il datore di lavoro potrebbe rinunciare al preavviso di dimissioni, in modo tale da consentire al dipendente di passare subito a un’altra azienda. Questo può però avvenire solo in caso di accordo tra le parti, siglato in forma scritta.

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